GOAL NUMERO 5: Considerazioni sulla “Parità di genere”
- ufficiomarketingco2
- 17 apr 2024
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Io tra i vari obbiettivi o scelto di parlare della parità di generi del goal n .5 della agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
Il tema della parità di genere ha progressivamente assunto rilevanza nelle politiche nazionali degli Stati a partire dalla Convenzione sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione della donna del 1979 per arrivare alla parità di genere e diventare uno dei primi Goal dell’Agenda Onu 2030..
La direzione del Goal 5 dell’Agenda infatti promuove quelle condizioni essenziali per la realizzazione di un’economia sostenibile, fra le quali si deve garantire perle donne una parità di accesso all’istruzione, alle cure mediche e a un lavoro dignitoso, così come la rappresentanza nei processi decisionali, politici ed economici.
Secondo me alla donna serve più spazio per svolgere le attività domestiche e prendersi cura della propria famiglia, a volte è in difficoltà con le faccende domestiche e piuttosto di ricevere aiuto riceve in cambio un maltrattamento, spesso i compagni rispondono con una sberla o delle urla, tutto questo è un abuso del potere dei maschi mentre basterebbe solo collaborazione. Proprio il concetto di gestione del tempo, mette in luce la questione della parità di genere. I governi devono lavorare in modo che anche le donne abbiano pari opportunità come gli uomini. Le preferenze delle donne in ordine alla gestione del proprio tempo, infatti, condiziona le loro scelte di vita : lavorativa, familiare e di cura dei figli.
Il Goal numero 5 ha come obbiettivo dare la possibilità alle donne di conciliare tutte le attività senza essere discriminate rispetto agli uomini.
Un altro degli obiettivi dell’agenda 2030 è la parità tra gli stessi generi.
Io penso che è ingiusto che ancora oggi se una donna bacia un'altra donna c’è sempre qualcuno che dice qualcosa ed è contrario, ognuno può amare chiunque anche se è dello stesso genere. Si stanno facendo molte manifestazioni a tal proposito ma ancora c’è tanto da fare.
Stefano Riboldi






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