Fairy Oak
- ufficiomarketingco2
- 8 mag 2024
- Tempo di lettura: 3 min
Come ho conosciuto Fairy Oak? L’ ho scoperto per caso … tutto cominciò in un centro commerciale: esplorando i libri vidi un libro con una bella copertina e lessi la trama dietro che non diceva molto ma mi aveva rapito. Io non sono un lettore, non ho mai letto niente è non mi piaceva per niente ma mia madre per il mio compleanno mi regalò il primo libro di Fairy Oak e quando lo iniziai a leggere me ne innamorai follemente così da farmi comprare tutti i libri della trilogia e dei suoi quattro seguiti. Devo ringraziare questa saga se adesso ho iniziato a leggere, anche se leggo solo i libri che valgono la pena secondo me.
Fairy Oak è il nome di un villaggio cresciuto intorno a una quercia parlante, un luogo immaginario perso tra le piaghe del tempo, immortale affacciato su un mare selvaggio a ridosso di altopiani che d’inverno si coprono di neve. Circondato da boschi incantati, vasti prati, torrenti e laghi trasparenti, è un posto dove il tempo e lo spazio sono dilatati e la natura è viva e strabiliante. Abita, le mura del vecchio villaggio, un'antica comunità, buffamente assortita, di un popolo sereno, allegro e vivace
Senza ombra di vergogna ammetto che mi sono innamorato di questo libro fin dalle prime pagine. In breve la storia si concentra tra il rapporto di due streghe gemelle: Pervinca e Vaniglia, nate allo stesso giorno e alla stessa ora. Il libro è un concentrato di buoni sentimenti. Tanta perfezione non guasta perché è in perfetta armonia con il contesto, infatti deve intervenire il Male puro per corrompere i cuori degli abitanti di Fairy Oak e disturbare l'armonia. Il secondo libro della trilogia rischiava di essere una copia del primo, scritto solo per prolungare la serie. In realtà si nota fin da subito un tentativo dell'autrice di aggiungere un qualcosa di non visto nel libro precedente, di dare un tocco di novità, sotto forma di un "Libro antico" per mezzo del quale le gemelle scoprono la storia dei loro antenati e della Valle in cui vivono. Il finale è molto misterioso, la voglia di leggere l'ultimo libro della trilogia è tanta. Il terzo libro fin dalle prime battute è chiaro che il tema principale sarà l'effetto che la paura ha sul comportamento umano, inasprisce gli animi e rovina i rapporti. In questo caso il risentimento e la diffidenza sono rivolti contro una bambina di dieci anni, cosa assurda! Quando sono in pericolo la libertà individuale e gli affetti più cari, le persone non si fermano davanti a niente, neppure davanti alla giovanissima età della protagonista. I ragazzi contravvengono spesso alle regole, sono testardi e agiscono in maniera impulsiva e spesso pericolosa, ma alla fine risultano essere la più grande speranza per il villaggio di Fairy Oak. Ma in fondo, da sempre e per sempre, sono i giovani la più grande speranza per il futuro, solo che gli adulti, nel libro come nella realtà, tendono a sottovalutarli e dimenticarsene, finché non sono i fatti e le circostanze a metterli di fronte alla realtà. il finale è soddisfacente, un tripudio di amore e buoni sentimenti, ma in fondo non ci si poteva aspettare nient'altro da un libro che è espressione di posività.
A Fairy Oak ci si fida gli uni degli altri, quasi sempre. Una profonda fiducia ripongono l'una nell'altra le gemelle protagoniste, anche quando avranno mille motivi per dubitare. Uno dei miei dialoghi preferiti è: “Ascolta il tuo cuore, Vaniglia. Senti cosa ti dice e fidati solo di lui. La paura è cattiva consigliera e allontana i buoni pensieri. Pervinca è forte e saprà trovare la via di casa. Ha con sè la sua bussola e le stelle della notte la guideranno fino a noi. Mandale questi pensieri, lei ti sentirà e tornerà. Ascolta solo il tuo cuore Vaniglia.”
Pervinca, con il suo cuore buono ma attirato continuamente verso l’oscurità, è il disegno dell’ambivalenza umana, di un animo curioso, profondo, audace. Il mio personaggio preferito è Pervinca, ha i capelli corti color cannella, è ribelle, disordinata, coraggiosa e introversa, infrange spesso le regole e disubbidisce molto spesso. Come Pervinca io sono molto ribelle, sono molto disordinato e molto introverso. Infrango molto spesso le regole di casa e disubbidisco molto spesso.
Perché amo Fairy Oak? E’ molto semplice, per i grandi insegnamenti che mi ha dato, mi ha fatto capire l’amicizia, mi ha fatto apprezzare la natura e mi ha insegnato la fiducia nelle altre persone. Come da tradizione me la rileggo una volta all’anno.
Riboldi Stefano








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